Generazione Antropocene | Generare l'Antropocene
Michele Di Pirro
Michele Di Pirro
Il progetto prevede una installazione interattiva dove il fruitore è invitato a rispondere al suono di un citofono, il quale è stato programmato per squillare ad intervalli irregolari. Il dispositivo è stato agganciato ad una parete munita di piedistalli che le permettono di essere sorretta autonomamente. Una tettoia protegge e ripara il fruitore dalle possibili intemperie, mentre in cima un’antenna parabolica di grandi dimensioni è orientata verso l’alto pronta a captare segnali video.
Il citofono, una volta alzata la cornetta, comincerà immediatamente a trasmettere un video che si riprodurrà in loop. In base al momento in cui si risponde il video sarà differente.
Ho stimato la realizzazione di diversi video brevi, il cui contenuto affronta l’antropocene come condizione irreversibile: il processo autodistruttivo insito nel modello di sviluppo globale e la sua presa di coscienza si manifestano come uno stato d’animo schizofrenico nel quale l’attesa non è altro che uno spazio asfissiante, senza aperture, un circuito chiuso, un loop senza soluzione di continuità. Proprio perché lo spazio fisico si è ormai ridotto a causa della nostra presenza e del nostro operato, l’antenna simula la connessione con le tensioni provocate dagli squilibri tra le sollecitazioni ricevute e le risorse a disposizione, rappresentando graficamente:
Michele Di Pirro (1995) nasce a Forlì. Si diploma al Liceo Artistico e Musicale Statale Canova di Forlì (FC), nel 2018 consegue il diploma di Primo Livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna (BO) e successivamente nel 2021, il diploma di Secondo Livello in Pittura Arti Visive presso il medesimo istituto.