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Volontariato e ricerca nei musei

Un rapporto in continua evoluzione

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21 maggio 2024

C’è un sottile filo rosso che, attraversando la storia dei musei scientifici, collega i loro reperti e scoperte con le vicende di tanti appassionati che, negli anni, hanno dedicato il loro tempo all’osservazione e allo studio della natura. Per secoli, l’attività di raccolta e documentazione è stata infatti appannaggio di schiere di uomini e donne (spesso di nobili origini) che, semplicemente animati dalla curiosità, hanno contribuito a costruire le collezioni dei musei e a raggiungere nuove conoscenze riguardo al funzionamento dei nostri ecosistemi e alle specie che li abitano.

Passata l’epoca d’oro delle grandi esplorazioni scientifiche, la figura del volontario all’interno dei musei sta oggi attraversando una fase di riscoperta grazie alla diffusione della citizen science (in italiano, scienza dei cittadini), un particolare approccio alla ricerca scientifica in cui membri del pubblico non esperto vengono coinvolti nella costruzione di nuovo sapere.

Il numero di progetti attivati dai vari enti di ricerca è in continua crescita e i musei naturalistici sono indubbiamente tra i più attivi: chi studia la biodiversità urbana, chi monitora la qualità dell’aria, chi classifica fossili, chi esplora le interazioni tra specie alloctone e native…ce n’è per tutti i gusti!

Da ormai diversi anni anche il MUSE sviluppa ricerche caratterizzate da una componente partecipativa. È il caso della raccolta dati per gli Atlanti faunistici, il censimento degli uccelli acquatici svernanti (IWC), quello delle colonie riproduttive di pipistrelli, il monitoraggio tramite fototrappole, o ancora, il riordino delle collezioni o lo studio delle migrazioni degli uccelli tramite l’osservazione e l’inanellamento a scopo scientifico presso le due stazioni che gestisce nell’ambito del Progetto Alpi.

In aggiunta ai partecipanti occasionali, per lo svolgimento di queste attività, l’Ufficio Ricerca e Collezioni si avvale di un gruppo più ristretto di persone (intorno ai 50 elementi), riconosciute come “Volontari e volontarie della Ricerca”.

Pur avendo seguito percorsi professionali diversi, ciascuno di loro mette a disposizione del Museo specifici interessi e competenze naturalistiche sviluppate nel tempo, offrendo al personale un supporto più continuativo nelle attività di campo, nella determinazione di campioni o nel rispondere alle domande condivise sul Gruppo Facebook Citizen Science MUSE.

Tra di loro ci sono birdwatcher e appassionati di Grandi Carnivori, entusiasti dell’erpetologia, ma anche figure esperte in malacologia (la scienza che studia i molluschi), entomologia, micologia e mineralogia.

Dal comune interesse per la ricerca e la natura, il gruppo unisce persone di ogni età e livello di preparazione, alimentando lo scambio di conoscenze e il passaggio di informazioni dai membri più “navigati” a quelli meno esperti, la nascita di nuove amicizie e relazioni umane, innescando quella curiosa dinamica tipica del volontariato, in cui nel “dare gratuitamente” ci si scopre arricchiti ed appagati.

Articolo di

Chiara Fedrigotti
Ufficio Ricerca e collezioni museali, MUSE

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