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MUSE e A22 per la mobilità del futuro

Grafica della mostra 2050

24 aprile 2024

Come si coniuga la mission di un museo dedicato alle scienze e alla natura, alla salvaguardia della biodiversità e alla sensibilizzazione nei riguardi dell’ambiente con l’attività di una concessionaria autostradale? Grazie all’impegno fattivo di entrambi e alle proposte concrete. È il caso di MUSE e A22.

“La collaborazione tra le due realtà – spiega Alberta Giovannini, responsabile settore marketing e fundraising del MUSE – è di lunga data. Nasce già nel 2021, anno in cui tutti i musei dell’Euregio sono stati chiamati a spendersi sul tema della mobilità sostenibile. In quel contesto, MUSE ha prodotto la mostra “2050. Come ci arriviamo”. All’interno dell’esposizione, considerato il ruolo territoriale e l’attenzione sempre più marcata ai temi della sostenibilità, A22 ha co-progettato un exhibit, partecipando inoltre attivamente con un’installazione alle attività di divulgazione per l’infanzia”.

L’impegno di A22 è quindi continuato anche dopo la mostra con il supporto al progetto decennale e oggi stiamo chiudendo un accordo incentrato sul tema della sostenibilità con loro focus sulla programmazione del viaggio che, se avviene in modalità “intelligenti” può risparmiare code e consentire una fruizione migliore dell’autostrada, con meno inquinamento”.

Per quanto riguarda A22, le iniziative in favore della salvaguardia dell’ambiente non finiscono certo qui, ma si spingono – ad esempio – in progetti di potenziamento delle stazioni di rifornimento che erogano idrogeno green.

Fino a pochi decenni fa l’idea di ricavare dall’acqua energia per alimentare un’automobile poteva realizzarsi solo in un film di fantascienza. Oggi invece è realtà. Dall’elettrolisi della molecola forse più importante e nota del nostro pianeta, l’H₂O, si ottiene infatti l’idrogeno che immagazzinato in bombole ad alta pressione può alimentare macchine e camion.

Il primo impianto in Italia di produzione e distribuzione di idrogeno green (verde perché l’elettrolisi avviene con l’energia pulita della centrale idroelettrica di Cardano) ha aperto i battenti a Bolzano nel 2014, frutto di una collaborazione tra Istituto per Innovazioni tecnologiche di Bolzano e Autostrada del Brennero che avviarono la ricerca nel campo già nel 2006. Praticamente dei pionieri dello sviluppo di questa tecnologia.

“Autostrada del Brennero ha colto con lungimiranza le potenzialità dell’idrogeno, che può avvalersi di ridotti tempi di ricarica e di batterie nettamente più piccole rispetto all’elettrico. Il che è particolarmente importante per tutto il comparto dell’autotrasporto – spiegano i vertici di A22 – In poco meno di dieci anni l’impianto di Bolzano ha alimentato decine di autobus e automobili, arrivando a erogare 176.146 chilogrammi di idrogeno, utili a percorrere 3,5 milioni di chilometri emettendo nell’aria solo innocue nuvole di vapore acqueo e risparmiando così all’atmosfera 2.290 tonnellate di CO₂”.

Ma perché una concessionaria autostradale dovrebbe investire in idrogeno? Perché è consapevole che senza stazioni di rifornimento questo vettore energetico rischia di non trovare spazi di mercato. Niente stazioni, niente vetture verdi. Niente vetture verdi, niente traffico a zero emissioni. Un circolo vizioso che dunque va spezzato.

Forte dell’esperienza maturata in materia, la Società che gestisce l’A22 ha varato un piano che porterà alla realizzazione sul lungo medio periodo di altri 8 impianti di produzione e/o distribuzione di idrogeno green, uno ogni circa 50 chilometri. Si tratta ovviamente di un mosaico che andrà composto in maniera graduale, di pari passo al crescere della domanda del vettore energetico. I primi decisivi tasselli sono però già stati messi: Autostrada del Brennero ha partecipato e vinto 4 bandi per la realizzazione, con fondi PNRR, di 4 nuovi impianti di distribuzione di idrogeno verde, che sorgeranno entro il 2026.

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