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Bears&Humans Project

A new Tale of Bears and Humans in Trentino throughout Prehistory

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Sfondo

Il rapporto tra uomo e orso in Trentino è un argomento attuale di grande interesse mediatico e scientifico che affonda le sue radici nella Preistoria. Il territorio alpino, infatti, rappresenta da sempre l’habitat naturale di questo animale la cui storia risulta strettamente intrecciata a quella della trasformazione del paesaggio e del comportamento umano fin dal Paleolitico. 

Le ricche evidenze archeologiche emerse in Trentino ci danno l’opportunità di tracciare l’evoluzione di questo rapporto, da risorsa economica a interlocutore simbolico.

Obiettivi

  • Tracciare l’evoluzione del rapporto uomo-orso nel tempo.
  • Aumentare le conoscenze legate alla storia più antica del territorio trentino.
  • Promuovere la conoscenza del patrimonio storico-archeologico della comunità e l’attrattività turistica provinciale.
  • Approfondire le conoscenze sulla biologia ed l’etologia dell’orso bruno utili per applicazioni attualistiche a fini gestionali e conservativi.

Attività

Lo sviluppo del progetto sta seguendo molteplici fasi, in concertazione con gli enti partner esterni.

Presso il Laboratorio di Archeozoologia del MUSE è stato portato avanti la fase di revisione tassonomica dei resti di orso custoditi nei depositi collezioni e nelle gallerie espositive del MUSE, della Fondazione Museo Civico di Rovereto, del Museo delle Palafitte di Ledro, del Museo delle Palafitte di Fiavè, del Castello di Stenico e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della provincia di Bolzano: Riparo Dalmeri, Riparo Cornafessa, Riparo La Cogola, Grotta di Ernesto, Riparo Pradestel, Romagnano Loc, Madonna Bianca, Doss de la Forca, Vatte di Zambana, Palafitte di Ledro, Palafitte di Fiavè, Riparo del Santuario, Pizzini di Castellano, Colombo di Mori, Lasino, Castelcorno, Loppio Isola di S. Andrea, Calferi di Stenico e Pigloner Kopfer.

Ogni reperto è stato indagato in microscopia nelle sue superfici ossee mettendo in luce, ove riconoscibili, le tecniche di caccia utilizzate per abbattere le prede e i gesti legati alla macellazione delle carcasse, per ricavarne specifiche risorse, discriminando l’ordine e gli schemi delle attività, ripetute e/o modificate nel corso di 9000 anni di preistoria trentina.

Sono in corso le analisi ZooMS (Zooarchaeology by Mass Spectrometry) e sull’amelogenina dei denti, portate avanti in collaborazione con l’Università di Torino, con l’obiettivo di aumentare la capacità di identificazione tassonomica e del sesso dei piccoli frammenti faunistici difficilmente identificabili, sfruttando le impronte peptidiche del collagene delle ossa.

Con la collaborazione dell’Università di Tübingen (Senckenberg Centre for Human Evolution and Palaeoenvironment) sono in atto analisi isotopiche su 52 ossa di orso e 24 ossa di cervo (archeologici e moderni) utilizzato come “marker” per controllare le eventuali variazioni del livello trofico degli orsi nel corso del tempo.

Sono attualmente in corso acquisizioni e modelizzazioni 3D delle evidenze archeologico/simboliche in collaborazione con l’Università di Siena, che verranno affiancate da un protocollo di archeologia sperimentale, in corso di definizione, con l’obiettivo di decifrare trattamenti simbolici dei resti legati alla nascita di comportamenti cerimoniali nei confronti dell’orso, in particolar modo nel villaggio palafitticolo di Ledro.

Disseminazione dei risultati

Incontri:

  • il 17-10-2019 conferenza divulgativa in occasione della mostra “Ursus: storie di uomini e orsi” a cura di Silvia Spada, organizzata a Cles al palazzo assessorile dal 07-07-2019 al 03-11-2019;
  • il 31-10-2019 conferenza divulgativa dal titolo “Antichi cacciatori di orsi sui Lessini alensi” in occasione della rassegna “Passati remoti: incontri di archeologia lagarina” organizzati dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto a Isera nella Sala della Cooperazione;
  • il 2-11-2019 corso di aggiornamento per gli insegnanti in occasione dell’iniziativa promossa dal MUSE “Tè degli insegnanti a Predazzo” in concomitanza della mostra temporanea “Il mondo misterioso delle grotte delle dolomiti” presso Museo Geologico di Predazzo;
  • il 21-06-2020 giornata tematica della Preistoria dedicata alle famiglie con conferenza dal titolo “Orsi in trentino: nuovi racconti dalla preistoria” organizzata dal MUSE in collaborazione con il Comune di Ala, presso il prato del MUSE;
  • il 2-08-2020 Talk scientifico dal titolo “La storia dell’orso” nella rassegna “Piazza della Preistoria: Motori di ricerca” organizzata dal Museo delle Palafitte di Ledro, presso il parco del museo;
  • il 5-11-2020 Ciclo di Conferenze sulla Preistoria Alpina dal titolo Bears & Human project: un nuovo racconto di orsi e uomini in Trentino nel corso della preistoria organizzata dal Comune di Ala e dal MUSE.

Metodologie di analisi

Lo studio, condotto nel Laboratorio di Preistoria del Muse, verterà sull’analisi archeozoologica e tafonomica dei resti ossei archeologici tramite l’utilizzo di microscopia ottica ed elettronica.

In aggiunta si ricorrerà a metodologie investigative specialistiche quali la microtomografia a raggi X (CT-rendered histological analysis), consentiranno una maggiore precisione nel processo di determinazione faunistica – con particolare attenzione ai records ossei paleolitici generalmente molto frammentati – allo scopo di precisare il significato economico di questa risorsa animale, molto spesso sottorappresentata attraverso i tradizionali metodi di quantificazione.

Analisi isotopiche sulle ossa (spettrometria di massa isotopica – IRMS) forniranno inoltre dati significativi sulla biologia (dieta) ed etologia (mobilità) di questi animali che potranno, da un lato, contribuire alla definizione dei modelli insediativi umani del passato, e dall’altro essere messi a confronto con i dati attuali desunti dai monitoraggi provinciali a fini gestionali e conservativi.

Attività mirate di archeologia sperimentale, condotte secondo protocolli in linea con standard europei, contribuiranno all’interpretazione delle evidenze archeologiche e alla ricostruzione delle gestualità umane nel trattamento delle carcasse e modificazione dei resti ossei.

 

Conferenza conclusiva

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Progetto co-finanziato da

Enti partner

Soprintendenze per i beni culturali di Trento e Bolzano