Vai al contenuto

Raccontare l'Antropocene

Parole per leggere la contemporaneità

Raccontare l'Antropocene visual pulito

Un appuntamento per chi desidera comprendere e immaginare nuovi modi di abitare il pianeta. Una serata di incontri, dialoghi e riflessioni sul presente e sul futuro del nostro abitare nell’Antropocene, tra nuove e antiche ecologie, sguardi indigeni e prospettive Altre.

Durante la serata, dopo l’intervento di Matteo Meschiari dal titolo Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà, verrà presentata la collana Quaderni Antropocene, editi dal museo, con gli interventi di Alice Labor e Stefano Cagol, che hanno contribuito alla realizzazione dei primi due numeri. Infine, verranno presentate le tre opere finaliste del Premio MUSE – Racconti di Antropocene.

⁕ Premio MUSE 2025 – Racconti di Antropocene

Un premio per valorizzare la cultura scientifica del nostro tempo. Un riconoscimento dedicato a chi, attraverso la scrittura, contribuisce a sviluppare la cultura scientifica e divulgativa sui temi più caldi del nostro tempo: ambiente, natura, montagna, tecnologia e sostenibilità.

  • Scopri di più sul premio

⁕ Collana Quaderni Antropocene

Un nuovo prodotto editoriale che favorisce la riflessione  sui modi in cui al MUSE affrontiamo le grandi sfide dell’Antropocene.
I Quaderni nascono come risposta all’urgenza di una lettura pluridisciplinare della realtà, che intrecci arte contemporanea, scienze e humanities, ma anche alla necessità di ripensare il ruolo del museo, riprendendo il dibattito aperto anni fa nel Cantiere Antropocene e volendo raccontare i tanti incontri e i tantissimi soggetti con i quali il museo ha intrapreso e continuerà questo viaggio nell’Antropocene.

⁕ Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà

Come si racconta un pianeta che cambia? L’immaginario dell’Antropocene è un territorio complesso, in cui distopie consumate convivono con nuove mitologie ecologiche e alternative indigene alla visione antropocentrica occidentale. Meschiari esplora questo arcipelago narrativo – dal Capitalocene al Solar Punk, dal nichilismo antiumanista alla Territà – mostrando come la distopia, pur avendo generato consapevolezza critica, sia oggi un genere esausto.
La domanda diventa allora: quali sono le vie d’uscita? Quali pensieri, quali immaginari, quali mappe culturali possono accompagnarci oltre il lutto dell’Antropocene verso forme inedite di coesistenza con la Terra? Tra geografie immaginate e sguardi nativi, la lectio propone un cambio di paradigma che intreccia ecologia, antropologia, letteratura e nuovi modi di abitare il futuro.

Matteo Meschiari
Scrittore e antropologo, insegna Geografia all’Università di Palermo. Studia il paesaggio nella letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio vissuto nelle culture occidentali e indigene. Tra i principali rappresentanti dell’antropologia narrativa, è autore di saggi, romanzi, poesie e libri per l’infanzia.
Tra le sue opere più recenti: Neogeografia (2019), Antropocene fantastico (2020), Geografie del collasso (2021), Landness (2022), Kosmos (2023), La fabbrica dei mondi (2024), Terre che non sono la mia (2025).

Il Programma Antropocene del MUSE è sostenuto da

Sustainability Partner

Special Sponsor

Con il supporto di