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Farsi farfalla

Storie di cura interspecie per cambiare lo sguardo sul mondo “animale”

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Farfalle animate e inanimate, immagini in movimento e antichi miti. Un breve film racconta la storia di un’allevatrice di farfalle e del loro rapporto simbiotico. La regista Anouk Chambaz insieme alle ricercatrici e ai ricercatori MUSE durante la “Notte della ricerca” invitano a porci in ascolto delle altre specie con cui coesistiamo, mettendo in discussione l’idea di natura e quella di museo, ospitati nel giardino da Little Fun Palace, la roulotte di OHT [Office for a Human Theatre] che diventa ancora una volta luogo di aggregazione e condivisione per ripensare il presente.

L’evento si inserisce nel programma della “Notte della ricerca”.

A cura di Alice Labor | Ufficio Ricerca e Collezioni, MUSE

Chambaz costruisce un racconto mitico in cui l’identità della protagonista del film si sovrappone a quella di Marica, una divinità italica protettrice delle acque e degli animali. Lo sguardo dell’artista, attraverso lenti macro-grandangolari, mostra il rapporto simbiotico tra l’allevatrice, Donatella di Cola, e le sue collezioni indagando le condizioni della loro coesistenza. Invita a decentrare il punto di vista antropocentrico moltiplicando le prospettive dello sguardo attraverso le inquadrature e l’ascolto per provare a immedesimarsi nella “natura” e i suoi abitanti e spingedoci a riconsiderare il nostro rapporto con gli altri animali non umani. Decolonizzare il nostro sguardo sembra essere una condizione necessaria per ri-apprendere a co-esistere al tempo dell’Antropocene. Le scatole entomologiche dell’entomologo Nicola Orempuller e il film “La vita delle farfalle” (1911) di Roberto Omegna, in prestito dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, accompagnano la proiezione mostrando l’intero ciclo vitale delle farfalle.

Biografia

Anouk Chambaz, nata a Losanna nel 1993, esplora la poetica e la politica nell’immagine in movimento. La sua pratica è incentrata sull’osservazione e l’esperienza del tempo. È particolarmente affascinata dalle figure dell’alterità e dagli incontri tra forme di vita e paesaggi socio-sentimentali, mettendo in discussione le memorie e le speculazioni che li circondano. Laureata in cinema e in filosofia a Losanna e Roma, si specializza con un master in immagini in movimento a Venezia. Nel 2022 ha partecipato al programma di residenze Prender-si cura del Mattatoio (Roma) ed è stata finalista di ArteVisione LAB promosso da Careof (Milano). È stata inoltre vincitrice della sezione video del Premio Combat. Le sue opere sono state esposte in diverse istituzioni, tra cui Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 2023), Lago Film Festival (Lago Revine, 2023), Museo Novecento e Palazzo Vecchio (Firenze, 2022), Südtiroler Kunstlerbund (Bolzano, 2022), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2021), Macro (Roma, 2021), Auditorium Parco della Musica (Roma, 2019), Vilnius Film Festival (Vilnius, 2017), Contemporary Jewish Museum (San Francisco, 2016), Newark Museum (Newark, 2016).