I curatori della mostra fotografica
Marco Simonini (Trento, 1968), maestro artigiano della fotografia, ha la fortuna di fare un bellissimo mestiere: ciò che gli piace. Da sempre innamorato dei paesaggi e della complessità del grande libro della natura, dopo decenni di impegno sul campo è riuscito a unire la passione professionale con il proprio stile di vita. Nasce in questo modo un’impronta fotografica destinata a conservarsi nel tempo vincendo la sfida contro l’immediatezza, sempre più commerciale e superficiale, dei social e della comunicazione just in time.
Francesco Gubert (Trento, 1984), settimo di nove figli, nutre il contatto con la terra fin da bambino nella piccola azienda agricola di famiglia. Concluso il liceo classico, si iscrive alla facoltà di Agraria, studiando prima in Alto Adige, poi in Austria, infine in Nuova Zelanda. Negli anni universitari il suo approccio alla montagna e alle Terre Alte è di tipo esplorativo, legato alla pratica del trekking e dello sci alpinismo. Diventerà “agricolo” grazie a due estati trascorse in malga, da casaro, nelle valli della Svizzera e del Trentino. Proprio il mondo della malga, nelle mille declinazioni dall’erba al formaggio, è oggi al centro della sua passione e attività professionale: da agronomo, da assaggiatore di formaggi, da formatore, da divulgatore, da “cantastorie” di chi, la montagna, la vive e la coltiva ogni giorno.
Amina Pedrinolla (Riva del Garda, 1972) si avvicina all’arte giovanissima studiando pittura, scultura e storia dell’arte presso il Liceo Artistico Statale di Verona dove consegue il diploma a pieni voti e successivamente frequentando l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia – IUAV – dove si laurea in Architettura, con una tesi rivolta allo studio dei palazzi e della storia alensi presso il dipartimento di Storia dell’Architettura. La ventennale esperienza lavorativa successiva – come mediatore culturale ed esperta d’arte – prima a Verona (presso Palazzo Forti e il Museo di Castelvecchio), poi a Rovereto (presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea MART e il Museo Depero) e infine a Trento (a Palazzo delle Albere e, successivamente, alla Galleria Civica) consolida in Amina una conoscenza e un amore nei confronti della pittura e dell’arte tali da indurla, oggi, ad affrontare in modo prioritario la propria ricerca artistica.