⁕ Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà
Come si racconta un pianeta che cambia? L’immaginario dell’Antropocene è un territorio complesso, in cui distopie consumate convivono con nuove mitologie ecologiche e alternative indigene alla visione antropocentrica occidentale. Meschiari esplora questo arcipelago narrativo – dal Capitalocene al Solar Punk, dal nichilismo antiumanista alla Territà – mostrando come la distopia, pur avendo generato consapevolezza critica, sia oggi un genere esausto.
La domanda diventa allora: quali sono le vie d’uscita? Quali pensieri, quali immaginari, quali mappe culturali possono accompagnarci oltre il lutto dell’Antropocene verso forme inedite di coesistenza con la Terra? Tra geografie immaginate e sguardi nativi, la lectio propone un cambio di paradigma che intreccia ecologia, antropologia, letteratura e nuovi modi di abitare il futuro.
Matteo Meschiari
Scrittore e antropologo, insegna Geografia all’Università di Palermo. Studia il paesaggio nella letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio vissuto nelle culture occidentali e indigene. Tra i principali rappresentanti dell’antropologia narrativa, è autore di saggi, romanzi, poesie e libri per l’infanzia.
Tra le sue opere più recenti: Neogeografia (2019), Antropocene fantastico (2020), Geografie del collasso (2021), Landness (2022), Kosmos (2023), La fabbrica dei mondi (2024), Terre che non sono la mia (2025).