La mostra
Con “In vista dello scatto”, l’Archivio fotografico storico provinciale, in collaborazione con MUSE – Museo delle Scienze e Fondazione Museo storico del Trentino, ricostruisce le dinamiche che nel corso del XIX secolo conducono alla codificazione della fotografia sportiva trentina come genere e forma d’arte, in sintonia con le più aggiornate esperienze internazionali.
In apertura della mostra, a cura di Katia Malatesta e Luca Nicolodi, una prima sezione introduce la vicenda parallela che dalla metà dell’Ottocento vede da un lato l’ascesa dello sport moderno, dall’altro l’affermazione della fotografia come nuovo e insostituibile mezzo di produzione di immagini.
La seconda sezione segue la fioritura di nuovi codici rappresentativi favoriti dalla sperimentazione tecnica, che permette alla fotografia di rispondere alla sfida della velocità e “congelare” l’attimo di estrema tensione muscolare durante uno scatto, un salto o un tuffo nel vuoto. In Trentino se ne fanno formidabili interpreti i fratelli Pedrotti, attivi da protagonisti nei campi della coralità, dell’alpinismo, della fotografia e del cinema di montagna. A partire dagli anni Trenta, i loro fotoservizi uniscono la dimensione di testimonianza vivida di un’epoca con l’impronta modernista di una ricerca che, grazie a tagli e angolature insoliti e spericolati, ingrandimenti e close up, trasporta lo spettatore al centro dello “spettacolo”.
Nella terza sezione la riflessione si sposta sulle presenze femminili e sugli stretti intrecci tra sport, evoluzione dell’abbigliamento specializzato, moda e promozione turistica, restituiti anche attraverso riviste e libri fotografici. La quarta si concentra sul momento della gara come vertice di tensioni drammatiche e soggetto privilegiato di uno sguardo che dagli atleti si estende al pubblico, ai giudici, agli assistenti di gara, agli stessi operatori dei media accorsi per seguire l’evento.
Con la quinta sezione, la mostra affronta infine il tema dei luoghi deputati, delle attrezzature e delle tecnologie sportive, completando la rassegna di una pagina di cultura visiva dello sport ancora alla base delle affermazioni contemporanee.