Vai al contenuto

“Lupus in stabula”

Un progetto per studiare le dinamiche di predazione del lupo sul bestiame domestico in provincia di Trento

Asini sorvegliati da un cane da guardiania durante il pascolo diurno. Foto G. Bombieri

Coordinato dal MUSE – Museo delle Scienze in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, e finanziato dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento, il progetto mira a migliorare la conoscenza di questa tipologia di conflitto tra attività umane e lupo sul territorio provinciale.

Qual è l’impatto del lupo sulle attività zootecniche in Trentino? Quali sono le aree e le malghe maggiormente colpite? Quali sono le strategie di prevenzione maggiormente utilizzate sul territorio? Sono queste alcune delle domande a cui cerca di rispondere il progetto di ricerca coordinato dal MUSE “Lupus in stabula: analisi delle dinamiche di predazione da lupo sul bestiame domestico in Trentino”, finanziato dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento e svolto in collaborazione con il Servizio Faunistico – Settore Grandi Carnivori della Provincia Autonoma di Trento. Indagando con approccio scientifico le situazioni e i contesti in cui si sono verificate le predazioni sul bestiame da parte del lupo nel territorio provinciale, la ricerca approfondisce diversi aspetti che caratterizzano il fenomeno: l’andamento negli anni, la distribuzione spaziale, il rapporto con le misure di prevenzione, i fattori gestionali che possono aumentare il rischio di predazione. Il primo prodotto del progetto è una relazione tecnico-scientifica, a cui faranno seguito ulteriori approfondimenti.

“A distanza di dieci anni dal ritorno stabile della specie sul territorio trentino – spiega la ricercatrice del MUSE Giulia Bombieri che coordina il progetto  questo tipo di analisi è fondamentale non solo per fornire una fotografia aggiornata della problematica, ma anche e soprattutto per comprenderne le dinamiche e i fattori di rischio, nonché valutare l’efficacia delle misure di prevenzione messe in atto e studiarne possibili miglioramenti”.

Per leggere il comunicato completo scrivi a media@muse.it o compila il form

  • Per la stampa locale iscriviti qui
  • Per la stampa nazionale iscriviti qui