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Incontri al museo per parlare di fauna

Da novembre 2023 a maggio 2024

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Tornano gli “Incontri al museo per parlare di fauna”, un ricco programma di appuntamenti per avvicinarsi con prospettive sempre nuove alle ricerche e agli studi sulla fauna, alla biodiversità animale e vegetale, alla conoscenza e conservazione della natura.

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Gli appuntamenti

🗓️ 8 maggio 2024

La signora dei fiumi: il silenzioso ritorno della lontra nelle Alpi

Interviene Luca Lapini | Museo Civico di Udine

Nell’ultimo incontro dei mercoledì dedicati alla fauna, una serata dedicata al ritorno della lontra in Italia e nelle Alpi; un fenomeno ben documentato grazie al monitoraggio nazionale promosso e finanziato da WWF Italia, che sarà presentato alla Giornata mondiale della lontra il 31 maggio.

Al monitoraggio hanno preso parte numerosi volontarie/i, studentesse/i e associazioni di appassionate/i, seguendo la metodologia standardizzata OSG (Otter Specialist Group) che consente confronti relativamente precisi tra diverse aree di ricerca. Nel corso delle indagini è comunque stata utilizzata sia la ricerca di marcature lungo i fiumi, sia l’utilizzo del camera-trapping, sia la ricerca di reperti da road-mortality.

Nel corso della serata Luca Lapini, uno dei massimi esperti italiani, fornirà un quadro aggiornato della situazione della specie sul nostro territorio, che nel XX secolo ha rischiato di estinguersi in gran parte d’Italia.

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🗓️ 10 aprile 2024
Tra spiaggia e mari: storie di uccelli del Mare Nostrum

Intervengono Jacopo Cecere e Simona Imperio | Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, Area avifauna migratrice, Ozzano Emilia Bologna

«Il bel paese ch’Appennin parte e ‘l mar circonda et l’Alpe» scriveva Petrarca.
Ed è così che nel bel paese, tra imponenti paesaggi montani, ci troviamo a parlare di spiagge e mari, e di due curiosi e affascinanti abitanti dai comportamenti insoliti, oggi fortemente minacciati da azioni scaturite dall’uomo.

Il primo protagonista della serata è il Fratino, un piccolo uccello limicolo che nidifica sulla spiaggia, non di rado anche tra ombrelloni e rimesse per barche.
Da anni l’ISPRA svolge da anni un progetto di studio sulla specie: grazie all’attività di marcatura individuale con anellini leggibili a distanza è stato possibile studiare la dinamica delle coppie che si formano ogni primavera-estate; mentre con l’uso di strumenti GPS miniaturizzati è stato possibile studiarne gli spostamenti compiuti durante la nidificazione e l’inverno, con non poche sorprese.

Il secondo protagonista della serata è la leggendaria Berta maggiore, l’uccello sul quale gli antichi Greci basarono il mito delle sirene. L’uso di strumenti GPS ci ha permesso di “mettere gli occhi e la testa” sugli incredibili voli che portano le berte ad attraversare il Mediterraneo in pochi giorni, catturare cibo e tornare indietro per portarlo al pulcino. Il progetto ISPRA si è occupato di studiare il sistema di navigazione usato dalle berte ma anche di capire quali sono le condizioni metereologiche che favoriscono i loro incredibili spostamenti.
Una serata per fare un viaggio dalle spiagge italiane al mare aperto assieme a due incredibili uccelli.

🗓️ 6 marzo 2024

La biodiversità alpina e le sue minacce attuali e future: gli uccelli di montagna sono sentinelle del cambiamento climatico

Intervengono Dan Chamberlain e Riccardo Alba | Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi

Gli esseri umani nutrono da sempre una particolare attrazione per le montagne. I paesaggi suggestivi e pittoreschi sono capaci di suscitare emozioni diverse e talora contrapposte: fascino e timore, sfida e rispetto, ricerca di un contatto con il “selvatico” e desiderio di piegarla alle nostre esigenze. Per un naturalista, sono importanti perché ospitano specie iconiche, rare. Da un punto di vista ornitologico, le montagne contengono la metà degli hotspot di biodiversità a livello globale. Ciononostante, la biodiversità montana è poco studiata rispetto a quella dei contesti di pianura.

Durante la serata verrà analizzata l’importanza delle montagne per gli uccelli e verranno indagati gli impatti che le attività antropiche e i cambiamenti climatici hanno sulla loro distribuzione e demografia. Modelli e previsioni saranno d’aiuto per comprendere come il cambiamento climatico possa influenzare il futuro dell’avifauna alpina.
In conclusione, saranno descritte alcune lacune conoscitive relative all’ecologia degli uccelli alpini e come la ricerca scientifica stia affrontando questi problemi.

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🗓️ 7 febbraio 2024

Aggiornamenti e ricerche sul lupo in Trentino

Interviene Giulia Bombieri | MUSE – Ufficio Ricerche e collezioni museali, Biologia della Conservazione
In collaborazione con LIFE WolfAlps EU e Fondazione Cassa Rurale di Trento

Scomparso dalle Alpi nei primi anni del 1900, a seguito di una nuova politica di protezione e di una serie di fattori naturali il lupo sta rapidamente ricolonizzando il suo areale storico, incluso il Trentino, dove i branchi sono aumentati da uno a oltre venti negli ultimi dieci anni. Questo ritorno ha portato conimportanti benefici per gli ecosistemi ma anche inevitabili conflitti con le attività umane, soprattutto per quanto riguarda la zootecnia di montagna.

Già dal 2013 e con la partecipazione al progetto LIFE WolfAlps EU, il MUSE si occupa di educare e comunicare su questi temi. Negli ultimi anni, ha contribuito anche al monitoraggio e alla ricerca sul lupo in supporto del Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento. Uno dei progetti più recenti, co-finanziato dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento, ha riguardato l’analisi delle predazioni da lupo sul bestiame domestico in Trentino. L’obiettivo del progetto è aumentare, con un approccio scientifico, le conoscenze su questo tema e fornire indicazioni utili per una migliore coesistenza. Giulia Bombieri, zoologa del MUSE illustrerà il lavoro svolto in collaborazione con il Servizio faunistico della PAT e il gruppo di ricerca da lei coordinato.

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🗓️ 10 gennaio 2024

La marmotta che non ti aspetti: ecologia, socialità e futuro di una specie fondamentale per l’ecosistema alpino

Interviene Caterina Ferrari | Parco Nazionale del Gran Paradiso

La marmotta alpina è un roditore di medie dimensioni che abita l’arco alpino tra i 1700 e i 2500 metri. È una specie diurna e facilmente osservabile, ma molti suoi aspetti sono ancora da studiare. La sua grande socialità, caratteristica peculiare della specie, potrebbe essere messa in discussione dai cambiamenti ambientali che affliggono l’ecosistema in cui abita. Ecco allora che la presenza, o l’assenza, di questa specie potrebbe essere un indicatore dello stato di conservazione non solo della specie, ma anche dell’ambiente in cui vive.

Dal 2006 il Parco Nazionale Gran Paradiso ha intrapreso un progetto di studio che tramite catture, marcature e osservazioni, mostra risultati importanti sugli adattamenti della specie all’interno di un habitat che cambia molto, troppo, velocemente.

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🗓️ 13 dicembre 2023

Effetto cervo, storia di un rapporto complesso tra esseri umani e natura

Intervengono Luca Pedrotti, Luca Corlatti, Anna Sustersic | Parco Nazionale dello Stelvio – Trentino, Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette PAT

In Trentino all’inizio del secolo scorso il cervo era quasi estinto. Oggi questo animale ha ripopolato molte zone raggiungendo numeri considerevoli. Quali fattori ambientali ne influenzano la densità nel nostro territorio? Come avvengono i censimenti? Quali impatti ha la presenza del cervo sull’ecosistema forestale, sulle altre specie e sulle attività umane? Anna Sustersic ne discute insieme ai due ricercatori Luca Corlatti e Luca Pedrotti.

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🗓️ 8 novembre 2023

Il Trentino che fu: l’archeozoologia e la scoperta della fauna alpina degli ultimi 50.000 anni

Intervengono Nicola Nannini e Alex Fontana | MUSE, Ufficio Ricerca e collezioni museali

Orsi delle caverne, alci, cervi giganti, castori e lontre popolavano le valli del Trentino. Quest’area, in epoche preistoriche, era abitata da animali molto diversi da quelli presenti oggi. Ricercatrici e ricercatori esaminano queste specie per comprendere l’evoluzione della fauna nel corso dei millenni, a partire dalle ultime comunità neandertaliane fino a quelle agro-pastorali che abitavano i villaggi palafitticoli 4.000 anni fa. Queste ricerche, definite archeozoologiche, ci permettono di ricostruire il complesso rapporto tra l’umanità e gli animali in questi contesti e paesaggi alpini.

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