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La lunga storia dello stambecco

Tra estinzioni, reintroduzioni e remote presenze

Comunicato stampa

La lunga storia dello stambecco, tra estinzioni, reintroduzioni e remote presenze

La lunga storia dello stambecco, tra estinzioni, reintroduzioni e remote presenze

Mercoledì 10 dicembre 2025, alle 20.45
Al MUSE – Museo delle Scienze, Trento

Ingresso libero

All’interno della rassegna “Talk biodiversi”, il MUSE – Museo delle Scienze dedica una serata a uno degli animali simbolo delle Alpi: lo stambecco, il “re delle alte quote”. L’incontro, in programma mercoledì 10 dicembre alle 20.45, sarà l’occasione per esplorare la sua storia evolutiva, le sue antiche presenze in Trentino, le estinzioni e le reintroduzioni che hanno permesso a questa specie iconica di tornare a popolare le montagne. A raccontare questa “lunga storia” saranno Andrea Mustoni, zoologo e responsabile dell’unità di ricerca scientifica del Parco Adamello Brenta, e Rossella Duches, archeologa e conservatrice scientifica del MUSE.

30 anni dal ritorno dello stambecco in Adamello Brenta

Lo stambecco a inizio del 1800 era arrivato vicino all’estinzione, solo un centinaio di capi sopravvivevano nelle valli più impervie del Piemonte e della Valle d’Aosta. Da allora molte cose sono cambiate e, negli anni, sono stati intrapresi diversi tentativi per facilitare la ripresa numerica di questa specie. Tre decenni fa, grazie a un progetto di reintroduzione, lo stambecco è tornato a vivere nel Parco Adamello Brenta, sul versante Adamello-Presanella, dopo essere scomparso a causa della caccia indiscriminata.

Oggi la popolazione conta alcune centinaia di individui, ma il futuro pone nuove sfide: i cambiamenti climatici potrebbero mettere a rischio la capacità dello stambecco di adattarsi a montagne sempre più calde?

Per leggere il comunicato completo scrivi a media@muse.it oppure compila il form

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