25 novembre 2025
Avete mai desiderato sapere esattamente come le donne e gli uomini della Preistoria vivevano, cacciavano o creavano i loro strumenti in pietra?
L’Archeologia Sperimentale è la disciplina che ci permette di scoprirlo.
Archeologhe/i che si occupano di archeologia sperimentale non si limitano a studiare i reperti, ma cercano di ricrearli nella pratica con i materiali e le tecniche del passato, svelando non solo “cosa” veniva fatto, ma soprattutto il “come” e il “perché”, rendendo la preistoria concreta e tangibile.
Il gruppo di archeologhe/i del MUSE si occupa proprio di questo e lo racconta nel video che potete guardare su questa pagina. L’archeologia sperimentale è stata utilizzata in molti dei progetti di ricerca del museo e in questa prima “puntata” vi racconteremo di quella volta in cui chi fa ricerca ha imparato a pescare, proprio come facevano gli uomini e le donne che abitavano la Valle dell’Adige 10.000 anni fa.
Continua…
Tutto è partito dallo studio di resti ossei di pesce conservati nelle collezioni museali e provenienti da alcuni siti Mesolitici (circa 10.000 anni fa) della valle dell’Adige.
Grazi al lavoro svolto nell’ambito di un dottorato di ricerca, finanziato dal Muse e dall’Università degli Studi di Ferrara, è stato possibile ricreare una storia ricca e complessa che ci ha permesso di capire meglio come i nostri antenati interagissero con il fiume Adige e con gli animali che lo abitavano.
Le archeozoologhe e gli archeozoologi che lavorano al Muse sono riusciti a scoprire quali pesci vivevano nel nostro fiume 10.000 anni fa, in che stagione venivano pescati e quanto erano grandi.
Una domanda però risultava di difficile soluzione: come si pescava in Trentino durante la preistoria?
Ed è proprio qui che l’archeologia sperimentale è divenuta il loro strumento fondamentale.
Con l’aiuto di colleghe e colleghi dell’Università di Ferrara, sono stati riprodotti alcuni strumenti mesolitici (proprio uguali a quelli trovati nei siti archeologici!) che sono poi stati utilizzati nella pratica. Nonostante l’inesperienza, i risultati hanno permesso di ricostruire le tecniche di cattura dei pesci nella Preistoria.
L’archeologia sperimentale è un ponte che ci collega alle nostre antenate e antenati e ci permette di apprezzare non solo il risultato finale ma anche la fatica, l’ingegno e la tradizione dietro ad ogni gesto compiuto.
Articolo di
Noemi DipinoUfficio ricerca e collezioni museali, MUSE |