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DIARIO ARTICO 1

Posta in arrivo dalla Groenlandia dell’Est

DIARIO ARTICO 1

Tasiilaq (Groenlandia), 10 settembre 2025

In questi giorni una spedizione del MUSE è in Groenlandia per porre le basi per lo sviluppo di un progetto bio-culturale che unisca archeologia, storia ambientale e scienze naturali. Percezioni, vissuti e trasformazioni del paesaggio sono il filo conduttore dell’attività in corso.

“Stiamo sperimentando un approccio partecipativo e dialogico, orientato alla co-costruzione di conoscenza – raccontano Mauro Gobbi, Chiara Fedrigotti e Matilde Peterlini del team di ricerca MUSE –. Oltre che con la comunità locale, stiamo interagendo con istituzioni culturali e università: insieme, cercheremo di sviluppare nuovi strumenti interpretativi che connettano scienza, storia e vita quotidiana”.

Ecco la prima puntata del loro racconto di viaggio.

Continua..

 

Sono le 21.15 e siamo nella piccola biblioteca della Fondazione Casa Rossa. Fuori dalla finestra, le luci dell’estate artica non si sono ancora spente, ma il cielo sereno è di buon auspicio: non appena sarà buio, potremmo vedere l’aurora boreale…uppa!

In groenlandese orientale, uppa descrive quella sensazione che abbiamo provato da quando siamo partiti dall’aeroporto di Malpensa la mattina del 28 agosto. Il nostro itinerario era tracciato: Milano-Copenhagen-Keflavik-Kulusuk e arrivo in serata in elicottero a Tasiilaquppa!
Peccato che il 28 sera atterravamo ad Oslo! La piazzola dell’eliporto di Tasiilaq ci avrebbe ricevuto solo il giorno successivo, alle 19, sotto una pioggia battente.

Sulla collina sopra di noi la vista di una sagoma scura a una finestra illuminata ci rincuora: è Robert Peroni, fondatore della Casa Rossa di Tasiilaq. Nel 2024, al termine di un incontro al MUSE, ci eravamo lasciati con la promessa di ritrovarci proprio qui, per provare a costruire insieme un progetto di ricerca bio-culturale che coinvolgesse la comunità Inuit. Ed eccoci accolti dalla sua calorosa ospitalità!

Fin dal primo giorno, una delle cose che abbiamo subito imparato è che i ritmi e la vita groenlandesi, non sempre combaciano con i nostri, ma…uppa! Per fortuna, con una piccola dose di elasticità, ogni imprevisto (e ce ne sono stati tanti!) si è trasformato in una nuova opportunità. E così, nello stesso giorno passiamo dall’attendere invano un’imbarcazione diretta alla calotta glaciale, all’incontrare due donne impegnate nella raccolta di pukkuka (bacche di empetro nero, Empetrum nigrum) che, con fare divertito per il nostro groenlandese stentato, ci offrono un assaggio davvero…mammaraà (squisito!), fino all’ascesa al ghiacciaio Ymers Bjerg alla ricerca delle “pulci dei ghiacciai” (o, per i più esperti, i collemboli, piccoli organismi imparentati con gli Insetti).

Le relazioni tra la comunità locale e il loro ambiente e la loro evoluzione nel tempo e nello spazio sono due aspetti attorno ai quali il progetto con la Casa Rossa vorrebbe svilupparsi, a partire da una prima azione di ascolto degli abitanti di Tasiilaq. I nostri dialoghi con loro cominciano dalle immagini: flora e fauna locale, foto e mappe storiche ci aiutano a superare le nostre e anche le loro timidezze e a sintonizzarci emozionalmente…uppa!

Nei prossimi giorni continueremo la nostra attività di ascolto, incontrando persone con differente età e ruolo all’interno della comunità e visitando i luoghi che potrebbero svelarci qualche tratto significativo della loro storia e della loro vita tra i ghiacciuppa!

Ah…quasi ci dimenticavamo: uppa significa forse, una delle parole più utilizzate dai groenlandesi per descrivere l’imperscrutabilità del futuro, ma anche le sue infinite possibilità.

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Articolo di

Matilde Peterlini
Ufficio Ricerca e collezioni museali
Chiara Fedrigotti
Ufficio Ricerca e collezioni museali
Mauro Gobbi
Ufficio Ricerca e collezioni museali

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