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Umanità contro

Approfondimento

UMANITÀ CONTRO

Il nostro rapporto con l’alterità, le complesse relazioni che Homo sapiens intrattiene con le altre specie, sono state da sempre conflittuali.

Benché culture e società diverse abbiano sviluppato modelli relazionali differenti con l’alterità, tra i modelli di interazione sperimentati dall’evoluzione biologica la nostra specie ha scelto (nella maggior parte dei casi) la strategia del conflitto. Impieghiamo strategie cooperative solo con alcuni nostri simili (e solo in certi momenti della storia) e con pochissime altre specie. Il resto, ovvero la quasi totalità della diversità vivente, viene sfruttato, soggiogato, dominato.

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La caccia alle balene, ai capodogli, e più in generale ai cetacei è in questo senso emblematica. Qui citiamo alcuni manufatti paradigmatici dall’intersezione tra storia evolutiva cetacea e dinamiche culturali umane. Evidenze fattuali di un rapporto miope. Abbiamo sterminato milioni di cetacei per sfamarci, ripararci dalla pioggia o per riempire delle lampade. Ma anche per profumarci. Bisogni reali che tuttavia abbiamo soddisfatto in modo miope: risolutivo solo a breve termine. Guardando un po’ più in là, oltre l’alone di luce della lampada alimentata a balene e capodogli, avremmo compreso che stavamo contribuendo a cancellare per sempre dalla Terra la variegata diversità vivente che ci ha resi chi siamo.

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Lo abbiamo fatto, e continuiamo ad agire, senza comprendere o senza pensare a conseguenze e significati. E così facendo trasformiamo il grande percorso evolutivo che si dipana sul nostro pianeta da oltre 4 miliardi di anni in un grande parco giochi per umani. Non molto sapiens, non trovi?

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