Orchestra Haydn Orchester, Fii, Melograno Smokers, 5Flying Breakdance, DJ Zuzee, Arno Dejaco, Haris Kovacevic, Titus
Engel
Una grande orchestra, dj, rap, poetry slam e break
dance: questa è Melting Pot, composizione che verrà eseguita nei nuovi spazi
del MUSE sabato 28 alle 20.30 come evento conclusivo del
festival di cultura contemporanea Transart.
“Melting Pot”, letteralmente “crogiolo“, è l’emblematico titolo di quest’opera della durata di un’ora creata dal compositore
austriaco Bernhard Gander che prevede un gioioso “dialogo sinergico” tra due gruppi rap, un DJ, duepoetry slammer, due beat-boxer e un gruppo di breakdancer con un’orchestra sinfonica composta da 70 a 90 elementi, ovvero
l’organico dell’Orchestra Haydn a cui si affiancheranno gli allievi dei conservatori di
Bolzano e di Trento.
Diretta
da Titus Engel, l’orchestra diventa il “ghetto blaster”, ovvero lo stereo
portatile, su cui intonare le storie e i racconti dei giovani. Il filo rosso
dell’opera di Gander è infatti lo stretto rapporto che lega le sue composizioni
alla musica popolare e anche “Melting Pot”, che non è necessariamente un’opera
pensata per una sala da concerto, conferma la sua poetica.
Come di consueto,
alla base dell’opera di Gander c‘è una composizione classica contemporanea,
scritta in questo caso per una grande orchestra e per molti solisti, tra i
quali il virtuoso dj Zuzee e il beat
boxer fii, i rapper Melograno Smokers, la breakdance di 5Flying Breakdance, i testi dei potry
slammer Arno Dejaco e Haris Kovacevic …il tutto sulle videoproiezioni
di Super Drooper.