In occasione del settantesimo anniversario della prima
bomba atomica e della tragedia di Hiroshima, Massimiano Bucchi racconta
la storia che va dal premio Nobel ad Einstein alla realizzazione della
bomba. Il pianista, compositore (e conduttore radiofonico su
Radio3) Arturo Stàlteri esegue al pianoforte brani legati al tema
dell’atomica (Ultravox, Sting, OMD, Blondie) e altri di Battiato, Brian
Eno e dello stesso Stàlteri. La bomba iniziò a prendere forma con uno scarabocchio sulla lavagna del fisico Robert Oppenheimer nel 1939. E prima ancora in un piovosa mattina londinese del 1933, all'incrocio tra Southampton Row e Russell Square. Qui il fisico di origine ungherese Leó Szilárd ebbe per la prima volta l'intuizione di una reazione nucleare a catena. Fu lo stesso Szilárd, in quell'estate del 1939 in cui Hitler stava per incendiare l'Europa, a far visita ad Einstein in villeggiatura a Long Island.
Da qui partì la celebre lettera con cui Einstein sollecitava il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt "a stabilire un contatto permanente tra l'Amministrazione e il gruppo di fisici che lavorano sulle reazioni a catena in America" e lo metteva in guardia sulla possibilità che la Germania stesse facendo passi avanti nella stessa direzione. Sei anni dopo, alle 8:15 del 6 agosto 1945, il pilota Paul Tibbets sganciava la bomba che distrusse la città di Hiroshima, provocando centomila morti. In mezzo c'è una storia che coinvolge alcuni tra i più grandi fisici del secolo scorso (da Enrico Fermi a Robert Oppenheimer, che del progetto americano fu una delle figure chiave); due Presidenti degli Stati Uniti (lo stesso Roosevelt e Truman, che dette poi l'ordine di sganciare la bomba); spie del KGB; partigiani norvegesi capaci di sabotare la produzione tedesca di acqua pesante.
Musiche di Franco Battiato, Blondie, Brian Eno, Arturo Stalteri, Sting, Ultravox
Il testo di Massimiliano Bucchi sarà pubblicato il 6 agosto come eBook del Corriere della Sera
Massimiano Bucchi è professore di Scienza, Tecnologia e Società all'Università di Trento. E' stato visiting professor in numerose istituzioni accademiche in Asia, Europa e Nord America. Ha pubblicato una decina di libri con Routledge, Cortina, il Mulino e saggi in riviste internazionali quali Nature, Science e Public Understanding of Science. Ha ideato e cura l'Annuario Scienza e Società (Il Mulino). Il suo libro più recente è Il Pollo di Newton. La Scienza in Cucina (Guanda, 2013). Scrive di scienza e tecnologia per quotidiani (Repubblica, La Stampa-TuttoScienze, Nova24-Sole24Ore).
Arturo Stàlteri si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Alfredo Casella de L'Aquila. Ha studiato con Vera Gobbi Belcredi e Aldo Ciccolini. Collabora con Rai Radio 3, per la quale ha condotto numerosi programmi. Si è fatto conoscere al grande pubblico con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni settanta, che seppe mediare tra rock e classicismo. Celebri le sue interpretazioni al pianoforte delle musiche di Philip Glass e Brian Eno. Brani di Stàlteri sono stati inclusi in varie colonne sonore, tra cui "L'Amore è Eterno finché dura" di Carlo Verdone. Il suo ultimo album è "In Sete Altere - Arturo Stàlteri suona Battiato" (2014).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata: 0461 270311Segui gli aggiornamenti e ascolta le clip audio