Un’installazione interattiva ideata da Vincenzo Guarnieri, nell’ambito del Festival Cinemambiente.
Non mangiamo solo con la bocca, gli occhi, il naso e le mani, ma anche con le orecchie.
Se pensiamo ai sensi coinvolti alla nostra alimentazione, l’udito è all’ultimo posto. Eppure le neuroscienze stanno dimostrando che il suono influenza la percezione di ciò che mangiamo, beviamo, prepariamo in cucina e acquistiamo.
Un suono può rendere un piatto più salato senza aggiungere sale o più dolce senza aggiungere zucchero. Possiamo illuderci che un prodotto sia sano per come suona la mentre ne pronunciamo il nome. Queste conoscenze sono preziose per le/gli chef più attente/i o per chi fa neuromarketing. Ma devono essere alla portata di tutte/i.
L’installazione propone un’esperienza sonora performativa che combina alimenti e bevande, volumi e frequenze. Ciascuna persona può posizionarsi davanti a uno spartito e iniziare a improvvisare, variando i suoni a piacere con un semplice gesto. Il risultato è imprevedibile, una sorta di “minestrone sonoro” che può risultare appetitoso, disgustoso, caldo, freddo, dolce, amaro, pesante, leggero…
Indossa le cuffie e tuffati in un percorso di visita interattivo e coinvolgente.
Rifletti sul legame tra suono, scelte alimentari e neuroscienze e scopri cosa ha portato scienziate e scienziati a dimostrare che “mangiamo anche con le orecchie”.
Al MUSE fino all’11 gennaio 2026.